Simboli macchine: ecco qual è il significato di quelli più noti

Simboli macchine: ecco qual è il significato di quelli più noti

Le auto si riconoscono dai loro marchi, ma che significato hanno, esattamente? Hanno un significato specifico con la filosofia o la storia dell’azienda? Qui, in questa pagina, se ne possono trovare alcune.

Gli stemmi delle auto italiane

Si può cominciare guardando i marchi delle macchine italiane più famose, e precisamente dalla FIAT, il cui logo, dalla forma rotonda e lo sfondo rosso, usato dalla casa torinese fin dagli anni Trenta. L’acronimo FIAT sta per “Fabbrica Italiana Automobili Torino”.

Il marchio della Ferrari, invece, riporta il marchio del Cavallino Rampante, l’insegna dell’asso dell’aviazione Francesco Baracca, che Enzo Ferrari decise di inserire nello stemma come portafortuna. Per quanto riguarda il colore giallo sullo sfondo, esso fa riferimento alla città di Modena, sede dell’azienda.

Lo stemma dell’Alfa Romeo ha origini ancora più “storiche”, se così si può dire, perché la croce rossa in campo bianco è il simbolo del comune di Milano, mentre il Biscione faceva parte degli stemmi della famiglia Sforza, che per anni ha governato la città.

Lo scorpione della Abarth, è un riferimento al suo fondatore, Carlo Abarth, che nacque proprio sotto questo segno zodiacale, mentre i colori giallo e rosso sono presenti negli scudetti della città di Merano e dell’Alto Adige. La prima, infatti, era la città di origine del padre di Abarth, e si può capire che il fondatore della casa automobilistica ha voluto far riferimento alle sue origini, nello stemma.

Anche Ferruccio Lamborghini, come Abarth, probabilmente ha voluto accennare alla sua data di nascita, quando ha pensato al marchio della sua auto, in quanto ha scelto un toro dorato su sfondo nero. Ma l’animale è anche un simbolo di forza e le due tonalità di colore gli conferivano ancora più carattere.

Particolare è il marchio della Maserati, il cui tridente rosso su sfondo bianco e blu. Il simbolo fa riferimento al dio Nettuno, la cui statua si trova nella Piazza Maggiore di Bologna, sede della casa produttrice dell’auto, e i colori sono sempre tratti distintivi della città.

I marchi delle auto straniere

Tra le macchine europee, anche la BMW con i suoi colori bianchi ed azzurro, voleva far riferimento alle sue origini, in quanto sono gli stessi colori della Baviera, mentre l’elica rappresenta la sua produzione originaria di aeroplani.

A riferirsi alle origini del suo produttore, come l’Abarth, è anche il logo della Cadillac. Infatti, il primo stemma, in seguito ridisegnato, era lo stemma della famiglia  di Antoine Laumet de La Mothe, fondatore della casa produttrice dell’azienda, a cui vennero tolti, nel 1998, i sei uccelli.

Più umili sono le origini del marchio della Citroën, nel quale sono presenti le forme stilizzate di due ingranaggi bielicoidali. La scelta, dipende sicuramente dal fatto che, inizialmente, l’azienda produceva proprio ingranaggi.

La Dacia, invece, sebbene sia una casa produttrice rumena, riprende il nome che i romani dettero al Paese quando la conquistarono e la fecero diventare un provincia dell’impero. Sebbene sia entrata a far parte della Renault, ha comunque conservato sia il nome che la forma originale.

La stella a tre punte della Mercedes sembra, invece, un riferimento ai tre elementi in cui i motori dell’auto possono cimentarsi, ovvero la terra, l’acqua e l’aria.

Daniele