Scoprì le isole Svalbard: chi era Willem Barentsz? Quando ha scoperto queste isole?

Scoprì le isole Svalbard: chi era Willem Barentsz? Quando ha scoperto queste isole?

Quando la maggior parte delle persone pensa all’esplorazione dell’Artico, pensa alla caccia alle balene del XIX secolo e alle navi bloccate dal ghiaccio. O alla tragica spedizione di Franklin e al suo equipaggio disperso. Ma c’è molto di più nella storia, soprattutto a partire dal XVI secolo. Durante questo periodo, l’Europa settentrionale è stata un’incubatrice per molti famosi esploratori artici e Willem Barentsz (1550 circa – 5 novembre 1597) fu uno di questi. Il marinaio olandese è noto soprattutto per aver guidato tre viaggi alla ricerca di un passaggio a nord-est sopra la Siberia che avrebbe collegato l’Oceano Atlantico e l’Oceano Pacifico. Fu anche tra i primi europei a esplorare le isole settentrionali di quelle che oggi si chiamano Svalbard (le Terre Fredde) in epoca moderna. Ecco alcune curiosità su Willem Barentsz che forse non conoscete…

Chi era Willem Barentsz?

Willem Barentsz nacque intorno al 1550 nella città olandese di Hoorn, era un marinaio i cui viaggi alla ricerca di un Passaggio a Nord-Est tra l’Oceano Atlantico e l’Oceano Pacifico nel XVI e XVII secolo sono di grande importanza storica. Barentsz fu il primo esploratore a spingersi fino alla costa settentrionale della Siberia e all’Oceano Artico. Nel 1594, Barentsz compì il suo terzo e ultimo viaggio sulla nave “Spiegel” insieme all’esploratore Jacob van Heemskerck. Durante il viaggio, Barentsz morì di scorbuto mentre la nave era ormeggiata al largo della costa di Nova Zembla (Nuova Terra). Fu sepolto sulla riva e i suoi resti non sono mai stati ritrovati. Jacob van Heemskerck eresse una croce di legno con l’iscrizione: “Willem Barents, 1599”.

Quando scoprì le isole Svalbard?

Barentsz scoprì le Isole Svalbard nel 1596, il viaggio faceva parte della sua terza spedizione alla ricerca del Passaggio a Nord-Est. La sua flotta di due navi, la “Spiegel” e la “Swarte Beer” (Birra Nera), era rimasta impigliata in una banchisa al largo delle coste della Siberia settentrionale, quando la “Spiegel” si liberò e navigò verso sud. Lo “Spiegel” passò davanti a Novaya Zemlya e la “Swarte Beer” fu costretta a tornare indietro e a dirigersi verso il porto danese di Røst. Lo “Spiegel” continuò il suo viaggio e si imbatté nelle Isole Svalbard. Uno dei membri dell’equipaggio scrisse nel suo diario che le isole erano “brulle come la spiaggia di Texel, piene di sassi e rocce”.

Il primo viaggio di Barentsz e l’incontro con gli orsi

Il primo viaggio di Barentsz fu verso la punta settentrionale della Norvegia nel 1594, si avventurò al servizio degli avventurieri mercantili inglesi per cercare il Passaggio a Nord-Est. Dopo aver fallito nel tentativo di superare le acque siberiane coperte di ghiaccio, la spedizione si diresse a nord lungo la costa norvegese. Lo “Spiegel” fu costretto a svernare nel porto di Hagen, sull’isola di Sjaelland, a causa dei ghiacci. Gli uomini costruirono una capanna con legni alla deriva e vi rimasero per tutto l’inverno. La spedizione si è quasi conclusa quando Barentsz e il suo equipaggio sono stati attaccati da un gruppo di orsi. Il gruppo di uomini scacciò gli animali sparando con le loro balestre.

Il secondo viaggio di Barentsz: il primo a svernare nell’Artico

La spedizione navigò verso nord lungo la costa della Novaya Zemlya, allora un arcipelago in gran parte inesplorato alle alte latitudini settentrionali, raggiunsero la latitudine di 79°N e sono considerati i primi a svernare nell’Artico. Barentsz morì durante la spedizione, ma la nave e l’equipaggio furono salvati dall’intervento dello zar di Russia, che temeva l’espansione olandese in Oriente. La spedizione portò a casa una grande quantità di informazioni preziose sulla rotta del Mare del Nord e lo stretto di Barentsz tra le Svalbard e la costa continentale, che prende il nome dal capitano, fu successivamente esplorato dagli olandesi. I resti di Barentsz furono sepolti sulla riva di Nova Zembla, ma non sono mai stati ritrovati.

L’ultimo viaggio e la morte di Barentsz.

Durante il terzo e ultimo viaggio di Barentsz, la spedizione navigò verso nord e trovò un passaggio attraverso le Isole Svalbard. L’equipaggio dello “Spiegel” proseguì verso nord e raggiunse la latitudine di 82°N, primo a raggiungere il Polo Nord, successivamente, la spedizione navigò verso sud attraverso quello che in seguito sarebbe stato chiamato Mare di Barents ed esplorò la costa di Novaya Zemlya. Dopo aver attraversato il Mare di Barents e il Mare di Kara, raggiunsero il porto di Røst in Norvegia, i resti di Barentsz furono scoperti dall’equipaggio che era rimasto indietro. Lo “Spiegel” fu costretto a proseguire il viaggio e rimase intrappolato dal ghiaccio al largo della costa di Nova Zembla. L’equipaggio dello “Spiegel” fu costretto a svernare nelle acque del nord e Barentsz morì di scorbuto. I resti di Barentsz furono sepolti sulla costa e la sua morte fu in seguito commemorata dagli olandesi e dai russi.

In conclusione, Barentsz era un navigatore olandese che, nel XVI secolo, navigò per tre volte sulla Rotta del Mare del Nord alla ricerca del Passaggio a Nord-Est. Scoprì le Isole Svalbard e raggiunse il Polo Nord nel suo terzo viaggio. Barentsz morì di scorbuto il 5 novembre 1597 e fu sepolto sulla riva di Nova Zembla, i suoi resti non sono mai stati ritrovati. Il Mare di Barents e lo Stretto di Barentsz prendono il suo nome.

Beatrice