Insetto con rostro: ecco cosa sapere sul balanino, habitat e quanto vive

Insetto con rostro: ecco cosa sapere sul balanino, habitat e quanto vive

Il pianeta Terra è popolato da un numero incredibile di esseri viventi: una gran parte di questi esseri è rappresentato dagli insetti, di cui esistono tantissime specie (più di un milione). Ci sono insetti che più o meno tutti sanno riconoscere, ma ce ne sono anche tanti altri meno noti ai più. Il balanino non è famoso per il grande pubblico, ma purtroppo lo conosce bene chi ha degli alberi di quercia o di castagno.

Questo piccolo coleottero infatti deposita le sue uova all’interno di castagne, ghiande e nocciole dopo aver bucato il frutto con una sorta di proboscide rigida. Le larve si sviluppano all’interno del frutto, rovinandolo e causandone la caduta prematura. Il balanino quindi è un insetto con rostro: appartiene alla famiglia dei Curculionidi, la più numerosa del regno animale. Scopriamo tutto su di lui: habitat, alimentazione e ciclo di vita.

Dove vive e che aspetto ha il balanino

Il balanino è molto diffuso nelle aree dell’Europa meridionale ed in gran parte dell’Africa Settentrionale. Nel nostro Paese la sua presenza si fa notare nei boschi e nei castagneti e purtroppo può causare danni importanti perché, come detto, le femmine depositano le loro uova all’interno dei frutti, compromettendoli. Esistono diversi tipi di balanino, ma il loro aspetto è abbastanza riconoscibile.

Il corpo infatti ha una forma ovale abbastanza allungata, può raggiungere anche il centimetro di lunghezza ed ha un colore tra il grigio ed il marroncino. Le sei zampe e le antenne hanno un colore un po’ più scuro, tendente al rossiccio. E poi c’è l’elemento distintivo, il rostro. Si tratta di una sorta di proboscide rigida nella cui parte finale è presente l’apparato boccale dell’insetto. Nelle femmine il rostro può essere lungo quanto tutto il resto del corpo, mentre nei maschi rimane un po’ più corto.

Quanto vive l’insetto con rostro: il ciclo biologico

L’insetto con il rostro è in grado di fare danni sia da larva che da adulto. In età adulta infatti si nutre facendo dei buchi nelle foglie o nei frutti. Le larve invece si sviluppano proprio all’interno del frutto, dove vengono messe dalla madre dopo averne perforato il guscio con il rostro. Il frutto attaccato ammuffisce e cade precocemente sul terreno. Le uova si schiudono e la larva si nutre del seme. Ogni femmina può deporre fino a venti uova e di solito ne mette una in ogni frutto.

Dopo essersi sviluppata all’interno del frutto, la larva va ad interrarsi, scendendo fino ad una profondità di circa dieci o venti centimetri, dove rimane fino all’inizio della primavera successiva, quando la larva si trasforma in pupa. Dopo altri quindici giorni la sua metamorfosi in balanino adulto è completa. Solitamente il passaggio da pupa ad insetto adulto si verifica tra aprile e maggio. Una volta cresciuto, il balanino inizia a nutrirsi bucando le foglie ed i frutti più giovani.

Dopo circa due settimane dallo sfarfallamento, ovvero dall’uscita del balanino dal suo involucro ninfale, l’insetto raggiunge la maturità sessuale ed è pronto per l’accoppiamento. Tra fine maggio e giugno le femmine depositano le uova ed il ciclo ricomincia. La vita di un balanino adulto è abbastanza breve, visto che sono attivi fino al termine dell’estate; se si considera anche il periodo trascorso come larva e pupa, l’insetto vive circa un anno.

La lotta agronomica tra l’uomo ed il balanino

Potrà anche avere un aspetto simpatico, ma l’insetto con il rostro noto come balanino può compromettere interi raccolti. Per questo sono state sviluppate delle tecniche di lotta agronomica per contrastarlo. Fondamentalmente queste tecniche sono mirate a ridurre il rischio di infestazione, quindi prevedono la raccolta e l’eliminazione dei frutti caduti precocemente e che quindi contengono le uova e la lavorazione del terreno per disturbare le larve durate lo svernamento.

In tal modo le larve dovrebbero risultare più vulnerabili e subire maggiormente sia l’azione del clima che gli attacchi dei loro nemici naturali. Raramente si ricorrere ad un intervento chimico: solo quando ci sono infestazioni di particolare gravità si passa alle “armi pesanti”. La lotta chimica si svolge nel periodo dello sfarfallamento degli adulti.

 

Beatrice