Ecco come Esterino Montino ha affrontato la questione Alitalia

L’Alilatia è una delle più grandi società aeree d’Italia che, negli ultimi anni, ha risentito come molte aziende italiane della crisi, rischiando il fallimento. Inevitabilmente, questo ha inciso anche sull’aeroporto di Fiumicino, diventando così anche una questione da affrontare del suo comune e, naturalmente, del sindaco.

L’Alitalia nel 2016

Nel corso dell’anno 2016, l’Alitalia si è ritrovata per la terza volta (nel giro di dieci anni) sull’orlo del fallimento, perdendo all’incirca una somma che arrivava quasi a raggiungere un milione di euro al giorno, in larga parte per l’acquisto del carburante.

A seguito delle proteste dei dipendenti, che rischiavano il licenziamento, è mancato una piano industriale valido e le banche hanno rifiutato di concedere dei prestiti alla società. Per evitare il fallimento, tra il 2013 e il 2014, i governi di Matteo Renzi e di Enrico Letta si sono accordati con la compagnia degli Emirati Arabi Uniti Etihad, in modo che potesse acquistare il 49 % delle azioni dell’Italia, ma nel 2017 anche questa linea aerea si è tirata indietro.

La posizione di Montino

Montino, in merito alla questione dell’Alitalia, ha concordato con la sindaca di Roma, Virginia Raggi, quando ha dichiarato che l’Italia non abbandonerà questa storica compagnia.

Il primo cittadino di Fiumicino, è stato il primo a denunciare il fatto che i costi di Alitalia sono fuori controllo in misura smisurata, quando ha presentato un’analisi di bilancio del 2015 della compagnia alla Commissione Trasporti della Camera, dal quale risultava che erano stato spesi 635 milioni di euro, di cui non si è specificato l’uso di ben 53 milioni.

Come si può leggere dal profilo twitter di Esterino Montino, per risolvere il problema, nel 2017, il sindaco di Fiumicino ha espresso cinque passi da seguire per risanare la società, presentandola a Montecitorio, sottolineando anche che questa crisi non riguardava solo il comune di Fiumicino, ma anche Roma, chiamando in causa anche le altre aziende dell’energia, della manutenzione e dei trasporti.

I passi proposti da Montino, dovrebbero cominciare dalla revisione della manutenzione, recuperando così anche l’impiego di migliaia di lavoratori, e migliorare la flotta area.

Alcuni potrebbero pensare che sarebbe meglio chiudere l’Alitalia o venderla, ma questo, come ha dichiarato lo stesso Montino, potrebbe far perdere il lavoro a dodici milioni di persone, e mettere in difficoltà diverse imprese, senza contare gli effetti, anche dal punto di vista sociale, che potrebbe avere sull’economia italiana.

L’Alitalia presenta sicuramente una delle tante sfide (e sicuramente una delle meno facili da superare) che Montino si ritroverebbe ad affrontare, se venisse rieletto sindaco, e per farla uscire dalla crisi si dovrebbero coinvolgere più istituzioni, e non solo lo Stato italiano.

Daniele